giovedì 8 febbraio 2007

STADI IN FERMENTO

Dopo le violenze squadriste, dentro e fuori lo stadio di Catania, che hanno portato devastazione e morte, il governo ha varato il decreto antiviolenza che, si spera, venga applicato con rigore e non come il decreto Pisanu che è stato applicato solo episodicamente, nell'indifferenza generale di tutte le autorità preposte, sia a livello locale che nazionale.
I padroni del calcio miliardario, quelli che scaricano (non si comprende perchè!) i costi per la manutenzione e l'adeguamento degli impianti ai Comuni e il servizio d'ordine allo Stato, guidati dal loro degno rappresentante Matarrese, sono sul piede di guerra e rifiutano di applicare le norme stabilite dal governo, minacciando la serrata.
Anche il presidente del Milan, un certo Berlusconi, forse omonimo del presidente del consiglio dei ministri che aveva emanato il decreto Pisanu (!), è contro gli stati vuoti, indipendentemente dal fatto che siano o meno in regola con le norme di sicurezza emanate.
E, per corroborare la sua difesa del "giocattolo" che gli frutta, come altre cose, miliardi, afferma che "...qualcuno distilla odio nei confronti della polizia, indipendentemente dalle manifestazioni sportive" e non gli sembra vero di aggiungere "...lo abbiamo visto anche al G8 di Genova" (la lingua batte dove il dente duole!). Se avesse un po' di decoro eviterebbe di mettere insieme ciò che è successo a Genova (ci sono processi in corso!) e quello che è successo a Catania dove tra gli arrestati ci sono esponenti di un raggruppamento politico la cui sigla era insieme a quella del suo partito alle ultime elezioni politiche.
Tra i presidenti delle squadre, si distingue quello del Napoli, Aurelio De Laurentis, il più oltran=
zista, quello il cui stadio non ha nulla di quanto era già stato previsto dal decreto Pisano: non ha tornelli, non ha biglietti nominativi, eccetera.
Il presidente del Palermo, poi, la cui squadra giocava contro il Catania la sera in cui un malpagato servitore dello Stato è stato ucciso da uno di quei "bravi ragazzi" che affollano gli stadi con maz=
ze, pietre, biglie, razzi, fumogeni, bombecarta, striscioni deliranti, ed altre cosucce del genere, anche se il suo stadio risulterebbe a norma, non esita a dichiarare "La chiusura degli stadi mi sembra una misura demagogica".
Anche il presidente dell'Udinese, freudianamente, ha dichiarato "I tifosi sono la nostra ricchez=
za". Che siano la loro ricchezza lo sappiamo, ma ci vuole un bel coraggio a chiamare "tifosi" i teppisti, per fortuna una minoranza, ma organizzata, il cui comportamento rende gli stadi impraticabili.
Intanto dopo lo "sfogo" televisivo di Pippo Baudo, sul quale sono piovute le ire dei sedicenti "difensori della vita", ieri, al termine dell'udienza generale, il Papa, riferendosi ai fatti di Ca=
tania, ha trovato il tempo per dire "Giovani siate testimoni di non violenza e di pace".
Rilevo solo, come testimone del mio tempo, che ieri era mercoledì e i fatti di Catania sono suc=
cessi il sabato precedente, in un silenzio assordante!
Ai "Non possumus", io dico "Intelligenti pauca"!



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