Dopo le violenze squadriste, dentro e fuori lo stadio di Catania, che hanno portato devastazione e morte, il governo ha varato il decreto antiviolenza che, si spera, venga applicato con rigore e non come il decreto Pisanu che è stato applicato solo episodicamente, nell'indifferenza generale di tutte le autorità preposte, sia a livello locale che nazionale.
I padroni del calcio miliardario, quelli che scaricano (non si comprende perchè!) i costi per la manutenzione e l'adeguamento degli impianti ai Comuni e il servizio d'ordine allo Stato, guidati dal loro degno rappresentante Matarrese, sono sul piede di guerra e rifiutano di applicare le norme stabilite dal governo, minacciando la serrata.
Anche il presidente del Milan, un certo Berlusconi, forse omonimo del presidente del consiglio dei ministri che aveva emanato il decreto Pisanu (!), è contro gli stati vuoti, indipendentemente dal fatto che siano o meno in regola con le norme di sicurezza emanate.
E, per corroborare la sua difesa del "giocattolo" che gli frutta, come altre cose, miliardi, afferma che "...qualcuno distilla odio nei confronti della polizia, indipendentemente dalle manifestazioni sportive" e non gli sembra vero di aggiungere "...lo abbiamo visto anche al G8 di Genova" (la lingua batte dove il dente duole!). Se avesse un po' di decoro eviterebbe di mettere insieme ciò che è successo a Genova (ci sono processi in corso!) e quello che è successo a Catania dove tra gli arrestati ci sono esponenti di un raggruppamento politico la cui sigla era insieme a quella del suo partito alle ultime elezioni politiche.
Tra i presidenti delle squadre, si distingue quello del Napoli, Aurelio De Laurentis, il più oltran=
zista, quello il cui stadio non ha nulla di quanto era già stato previsto dal decreto Pisano: non ha tornelli, non ha biglietti nominativi, eccetera.
Il presidente del Palermo, poi, la cui squadra giocava contro il Catania la sera in cui un malpagato servitore dello Stato è stato ucciso da uno di quei "bravi ragazzi" che affollano gli stadi con maz=
ze, pietre, biglie, razzi, fumogeni, bombecarta, striscioni deliranti, ed altre cosucce del genere, anche se il suo stadio risulterebbe a norma, non esita a dichiarare "La chiusura degli stadi mi sembra una misura demagogica".
Anche il presidente dell'Udinese, freudianamente, ha dichiarato "I tifosi sono la nostra ricchez=
za". Che siano la loro ricchezza lo sappiamo, ma ci vuole un bel coraggio a chiamare "tifosi" i teppisti, per fortuna una minoranza, ma organizzata, il cui comportamento rende gli stadi impraticabili.
Intanto dopo lo "sfogo" televisivo di Pippo Baudo, sul quale sono piovute le ire dei sedicenti "difensori della vita", ieri, al termine dell'udienza generale, il Papa, riferendosi ai fatti di Ca=
tania, ha trovato il tempo per dire "Giovani siate testimoni di non violenza e di pace".
Rilevo solo, come testimone del mio tempo, che ieri era mercoledì e i fatti di Catania sono suc=
cessi il sabato precedente, in un silenzio assordante!
Ai "Non possumus", io dico "Intelligenti pauca"!
giovedì 8 febbraio 2007
mercoledì 7 febbraio 2007
I FATTI E LE PAROLE
Lo sappiamo, da sempre, che la politica italiana è stata caratterizzata da ipocrisia e presa per i fondelli. Dire una cosa e farne un'altra. Affermare una decisione e realizzare l'opposto. Far finta di protestare ed, invece, allinearsi, piegarsi, al potere di chi è conveniente in quel momento.
A tale caratteristica non poteva sfuggire, naturalmente, l'attuale governo nè nella persona dei suoi ministri, soprattutto quelli degli esteri, della difesa e della giustizia, nè in quella dello presi=
dente del consiglio.
Basterebbe solamente raffrontare il programma elettorale sul quale ha ottenuto la fiducia degli Italiani, compresa la mia, ed i provvedimenti legislativi o altre decisioni assunte dopo essersi in=
sediato.
Già il varo della finanziaria ha avuto una navigazione travagliata ed a vista. Un papocchio quoti=
diano prima di giungere a destinazione, all'approvazione con richiesta di fiducia, di un solo artico= lo composto da oltre un migliaio di commi.
C'è stato poi il problema delle unioni di fatto, altro argomento esistente nel programma eletto=
rale del centrosinistra, e subito all'interno del governo e della maggioranza si è alzata la canea di
Mastella e dei centristi della margherita sensibili al "grido di dolore" di oltretevere.
Sul raddoppio della base di Vicenza, si è raggiunto il massimo dell'ipocrisia e della menzogna.
Prodi, senza consultare il consiglio dei ministri, decide autoritariamente (forse voleva imitare il berlusca!), di concedere l'allargamento della base e, per giustificare questa sua scelta, prima, af=
ferma che non poteva disattendere le decisioni già prese dal governo precedente, quantunque fosse a conoscenza che non esisteva alcun atto ufficiale del governo Berlusconi su tale argomento, come lo stesso ministro della difesa ha dovuto riconoscere in Parlamento, smentendolo poi, per minimizzare la portata politica (di questo si tratta caro Prodi!) della sua cervellotica ed antidemocratica decisione, ha dichiarato che il governo non poteva smentire una decisione della
giunta comunale di Vicenza dal momento che si trattava di una questione urbanistica (ridicolo!).
Si vede che il nostro attuale presidente del consiglio è sordo non solo politicamente ma anche fisicamente per cui non sentiva le urla di protesta che provenivano e provengono ancora dai cit=
tadini di Vicenza, diretti interessati alla vicenda della base americana (AMERICANA NON DELLA NATO COME FALSAMENTE SI AFFERMA!!!). Quei cittadini sono stati traditi due volte: dalla giunta comunale di centrodestra di Vicenza e dal governo nazionale di centrosinistra.
Il massimo!
Ma, per fortuna, il nostro ministro degli esteri, anche se mingherlino, di fronte ai sei ambasciatori stranieri che, dalle pagine di Repubblica, si sono rivolti agli Italiani per spiegare loro perchè il governo italiano dovesse rinnovare la missione dei nostri soldati in Afganistan, ha mostrato i muscoli con una "rude lettera ai loro sei governi per censurare l'inopportuna interferenza".
Meno male che c'è D'Alema ad affermare l'orgoglio e l'autonomia nazionale!
Peccato, però, che mentre D'Alema protestava, indignato, il governo si apprestava a fare esatta= mente ciò che, "inopportunamente", quei sei ambasciatori chiedevano di fare.
Sarà stata proprio una combinazione!
Ma ammesso e non concesso che D'Alema fosse veramente offeso per l'interferenza di sei amba= sciatori stranieri, primo fra tutti quello americano, negli affari interni dell'Italia, c'è da chiedersi
perchè mai tale ministro non abbia ancora sentito il dovere di protestare, anche timidamente, anche sottovoce, anche con una lettera semplice, nei confronti del Vaticano, che lautamente foreggiato con i soldi dei cittadini italiani, violando quotidianamente il concordato, firmato col fascismo ma incluso nella Costituzione repubblicana, all'art. 7, anche per volontà e complicità di Togliatti, allora segretario del PCI il quale si era illuso, con tale gesto, di crearsi delle referenze presso i "cattolici", interferisce e pone veti al parlamento italiano dettando le regole al popolo italiano. Nemmeno ai tempi della DC il Vaticano era così arrogante!
Caro D'Alema è di questo che ci dovremmo vergognare tutti, tu per primo!
Ma noi sappiamo benissimo che i politici non provano mai vergogna nè per quello che dicono nè, tanto meno, per quello che fanno e che cercano di nascondere, spesso riuscendoci.
A tale caratteristica non poteva sfuggire, naturalmente, l'attuale governo nè nella persona dei suoi ministri, soprattutto quelli degli esteri, della difesa e della giustizia, nè in quella dello presi=
dente del consiglio.
Basterebbe solamente raffrontare il programma elettorale sul quale ha ottenuto la fiducia degli Italiani, compresa la mia, ed i provvedimenti legislativi o altre decisioni assunte dopo essersi in=
sediato.
Già il varo della finanziaria ha avuto una navigazione travagliata ed a vista. Un papocchio quoti=
diano prima di giungere a destinazione, all'approvazione con richiesta di fiducia, di un solo artico= lo composto da oltre un migliaio di commi.
C'è stato poi il problema delle unioni di fatto, altro argomento esistente nel programma eletto=
rale del centrosinistra, e subito all'interno del governo e della maggioranza si è alzata la canea di
Mastella e dei centristi della margherita sensibili al "grido di dolore" di oltretevere.
Sul raddoppio della base di Vicenza, si è raggiunto il massimo dell'ipocrisia e della menzogna.
Prodi, senza consultare il consiglio dei ministri, decide autoritariamente (forse voleva imitare il berlusca!), di concedere l'allargamento della base e, per giustificare questa sua scelta, prima, af=
ferma che non poteva disattendere le decisioni già prese dal governo precedente, quantunque fosse a conoscenza che non esisteva alcun atto ufficiale del governo Berlusconi su tale argomento, come lo stesso ministro della difesa ha dovuto riconoscere in Parlamento, smentendolo poi, per minimizzare la portata politica (di questo si tratta caro Prodi!) della sua cervellotica ed antidemocratica decisione, ha dichiarato che il governo non poteva smentire una decisione della
giunta comunale di Vicenza dal momento che si trattava di una questione urbanistica (ridicolo!).
Si vede che il nostro attuale presidente del consiglio è sordo non solo politicamente ma anche fisicamente per cui non sentiva le urla di protesta che provenivano e provengono ancora dai cit=
tadini di Vicenza, diretti interessati alla vicenda della base americana (AMERICANA NON DELLA NATO COME FALSAMENTE SI AFFERMA!!!). Quei cittadini sono stati traditi due volte: dalla giunta comunale di centrodestra di Vicenza e dal governo nazionale di centrosinistra.
Il massimo!
Ma, per fortuna, il nostro ministro degli esteri, anche se mingherlino, di fronte ai sei ambasciatori stranieri che, dalle pagine di Repubblica, si sono rivolti agli Italiani per spiegare loro perchè il governo italiano dovesse rinnovare la missione dei nostri soldati in Afganistan, ha mostrato i muscoli con una "rude lettera ai loro sei governi per censurare l'inopportuna interferenza".
Meno male che c'è D'Alema ad affermare l'orgoglio e l'autonomia nazionale!
Peccato, però, che mentre D'Alema protestava, indignato, il governo si apprestava a fare esatta= mente ciò che, "inopportunamente", quei sei ambasciatori chiedevano di fare.
Sarà stata proprio una combinazione!
Ma ammesso e non concesso che D'Alema fosse veramente offeso per l'interferenza di sei amba= sciatori stranieri, primo fra tutti quello americano, negli affari interni dell'Italia, c'è da chiedersi
perchè mai tale ministro non abbia ancora sentito il dovere di protestare, anche timidamente, anche sottovoce, anche con una lettera semplice, nei confronti del Vaticano, che lautamente foreggiato con i soldi dei cittadini italiani, violando quotidianamente il concordato, firmato col fascismo ma incluso nella Costituzione repubblicana, all'art. 7, anche per volontà e complicità di Togliatti, allora segretario del PCI il quale si era illuso, con tale gesto, di crearsi delle referenze presso i "cattolici", interferisce e pone veti al parlamento italiano dettando le regole al popolo italiano. Nemmeno ai tempi della DC il Vaticano era così arrogante!
Caro D'Alema è di questo che ci dovremmo vergognare tutti, tu per primo!
Ma noi sappiamo benissimo che i politici non provano mai vergogna nè per quello che dicono nè, tanto meno, per quello che fanno e che cercano di nascondere, spesso riuscendoci.
martedì 6 febbraio 2007
IL GIOCATTOLO SI E' ROTTO
Il "giocattolo" si è rotto!
Dopo anni di violenza negli stadi, nel disinteresse generale sia da parte delle autorità governative sia,soprattutto da parte delle societàcalcistiche che, navigando nei miliardi, si sono sempre e solo preoccupati dei loro "affari" sulla pella dei lavoratori delle forze dell'ordine, malpagati e sottoposti alle angherie ed alla violenza ottusa dei coddetti "ultras".
Le vergognose dichiarazioni di Matarrese,che restano tali anche dopo l'altrettanto vergognoso tentativo di attenuarle, oggi, di fatto, confermate dalla riunione dei presidenti delle squadre, è la
dimostrazione di quali siano gli interessi reali che girano intorno e dentro i campi di calcio.
I cittadini che non frequentano gli spettacoli "pallonari" si chiedono perchè mai lo Stato, ogni sabato e domenica, debba mandare migliaia di agenti di polizia e carabinieri a rischiare la vita, oltre agli sputi in faccia, malpagati e vilipesi, per garantire l'ordine pubblico in una spazio e per uno spettacolo privato che interessa una estrema minoranza di Italiani.
Il Governo, almeno nell'immediatezza degli eventi di Catania, ha dichiarato di voler dire basta a questo andazzo, senza deroghe.
Avrà gli "attributi" per mantenere tale decisione?
Alla luce dell'esperienza, ne dubito molto! Ma se ci fosse il Governo precedente sono sicuro che il problema non sarebbe stato nemmeno messo all'ordine del giorno.Con buona pace del presidente del Milan, per fortuna solo di quello!
Dopo anni di violenza negli stadi, nel disinteresse generale sia da parte delle autorità governative sia,soprattutto da parte delle societàcalcistiche che, navigando nei miliardi, si sono sempre e solo preoccupati dei loro "affari" sulla pella dei lavoratori delle forze dell'ordine, malpagati e sottoposti alle angherie ed alla violenza ottusa dei coddetti "ultras".
Le vergognose dichiarazioni di Matarrese,che restano tali anche dopo l'altrettanto vergognoso tentativo di attenuarle, oggi, di fatto, confermate dalla riunione dei presidenti delle squadre, è la
dimostrazione di quali siano gli interessi reali che girano intorno e dentro i campi di calcio.
I cittadini che non frequentano gli spettacoli "pallonari" si chiedono perchè mai lo Stato, ogni sabato e domenica, debba mandare migliaia di agenti di polizia e carabinieri a rischiare la vita, oltre agli sputi in faccia, malpagati e vilipesi, per garantire l'ordine pubblico in una spazio e per uno spettacolo privato che interessa una estrema minoranza di Italiani.
Il Governo, almeno nell'immediatezza degli eventi di Catania, ha dichiarato di voler dire basta a questo andazzo, senza deroghe.
Avrà gli "attributi" per mantenere tale decisione?
Alla luce dell'esperienza, ne dubito molto! Ma se ci fosse il Governo precedente sono sicuro che il problema non sarebbe stato nemmeno messo all'ordine del giorno.Con buona pace del presidente del Milan, per fortuna solo di quello!
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Gladiatori al Colosseo,
pecore vaganti
lunedì 29 gennaio 2007
I N A U D I T A A B N O R M I T A'
Inaudita abnormità!!!
Un'ANSA da Madrid, delle ore 19,13 di ieri, riportava, col titolo "Coppie di fatto: Napolitano ot=
timista", la seguente dichiarazione, virgolettata, del Presidente della Repubblica Italiana: """Non ho dubbi che si possas trovare una sintesi sulle unioni civili, nel dialogo con la Chiesa cattolica e tenendo conto delle preoccupazioni espresse dal Pontefice""".
Con tutto il rispetto per le Istituzioni, una simile dichiarazione lascia il cittadino incredulo ed at=
tonito.
Il presidente di uno Stato sovrano, nella fattispecie l'Italia, non solo non protesta per le con=
nue interferenze,ma, addirittura, non esita a teorizzare che il Governo ed il Parlamento italiano, prima di legiferare, deve trovare un accordo con il Vaticano. Insomma l'Italia una PROVINCIA DELLO STATO VATICANO e le Istituzioni dei "proconsolati" del Papa!
Nemmeno ai tempi imperanti della DC si era mai arrivati a questo!
La cosa grave che, ad oggi, non c'è stata alcuna reazione da parte di nessuna forza politica nè della maggioranza nè dell'opposizione.
Credo che non occorra essere dei costituzionalisti per potere affermare che la dichiarazione di
Napolitano costituisce un gravissimo "vulnus" per la nostra Costituzione, ai limiti dell'alto tradi=
mento!!!
Con buona pace dei genuflessi rappresentanti del popolo italiano che ha molta più dignità di chi
li rappresenta!
Un'ANSA da Madrid, delle ore 19,13 di ieri, riportava, col titolo "Coppie di fatto: Napolitano ot=
timista", la seguente dichiarazione, virgolettata, del Presidente della Repubblica Italiana: """Non ho dubbi che si possas trovare una sintesi sulle unioni civili, nel dialogo con la Chiesa cattolica e tenendo conto delle preoccupazioni espresse dal Pontefice""".
Con tutto il rispetto per le Istituzioni, una simile dichiarazione lascia il cittadino incredulo ed at=
tonito.
Il presidente di uno Stato sovrano, nella fattispecie l'Italia, non solo non protesta per le con=
nue interferenze,ma, addirittura, non esita a teorizzare che il Governo ed il Parlamento italiano, prima di legiferare, deve trovare un accordo con il Vaticano. Insomma l'Italia una PROVINCIA DELLO STATO VATICANO e le Istituzioni dei "proconsolati" del Papa!
Nemmeno ai tempi imperanti della DC si era mai arrivati a questo!
La cosa grave che, ad oggi, non c'è stata alcuna reazione da parte di nessuna forza politica nè della maggioranza nè dell'opposizione.
Credo che non occorra essere dei costituzionalisti per potere affermare che la dichiarazione di
Napolitano costituisce un gravissimo "vulnus" per la nostra Costituzione, ai limiti dell'alto tradi=
mento!!!
Con buona pace dei genuflessi rappresentanti del popolo italiano che ha molta più dignità di chi
li rappresenta!
EFFICACIA DELLA SATIRA
Sintetica ed efficace la vignetta di Altan sulla prima pagina di "la Repubblica" di oggi.
Vi sono ritratti un signore con microfono in mano (presumibilmente un giornalista) che chiede al secondo personaggio, un cardinale, "Gliene importa davvero delle coppie di fatto?". La risposta del cardinale è sintetica ma significativa "No, ma dobbiamo dargli qualcosa in pasto ai nostri clienti".
Altan, in modo semplice, intelligente e significativo, come sempre, ha saputo cogliere il cuore del problema sul quale dovrebbero riflettere sia qualche ministro, come Mastella, parlamentare di lunghissimo corso che, da tempo ci ha abituato ai suoi "contorsionismi politici", ed anche molti altri parlamentari, incominciando dalla "teodem" Binetti la quale, secondo la stampa, si permette il lusso di dichiarare "Troppa gente ci ha messo la faccia perchè si torni indietro, ma se si mina la famiglia noi non ci stiamo".
Ma quanto è brava la Binetti! Lei crede di avere la verità rivelata e, quindi, di potere imporre ai cittadini italiani la sua "filosofia" di vita, i suoi modelli, ai quali tutti dovrebbero conformarsi. Non ha ancora imparato,insieme a Mastella ed a molti altri parlamentari, che la loro libertà dovrebbe arrestarsi esattamente dove incomincia la libertà degli altri.
Un 'altra cosa dovrebbero comprendere, che non possono comportarsi come se il Parlamento italiano fosse una dependance del Vaticano ed il loro ruolo quello di portavoce della Cei all'interno delle istituzioni repubblicane, nate dalla resistenza dopo la caduta del fascismo col quale il Vaticano non aveva trovato di meglio che firmare il Concordato, quel Concordato che, quotidianamente, le gerarchie cattoliche si mettono sotto i piedi con le loro interferenze negli affari e nelle politiche interne dello Stato italiano, nell'assoluta indifferenza o complicità dei rappresentanti istuituzioli dello stesso.
Alla senatrice Binetti ed a tutti quelli che la pensano come lei, in fatto di diritti civili, voglio dire che il "fascismo" non è una ideologia politica ma un modo di pensare. Pensare di poter impedire a chi non la pensa come loro di essere liberi e trattarli come cittadini di serie B!!!
Vi sono ritratti un signore con microfono in mano (presumibilmente un giornalista) che chiede al secondo personaggio, un cardinale, "Gliene importa davvero delle coppie di fatto?". La risposta del cardinale è sintetica ma significativa "No, ma dobbiamo dargli qualcosa in pasto ai nostri clienti".
Altan, in modo semplice, intelligente e significativo, come sempre, ha saputo cogliere il cuore del problema sul quale dovrebbero riflettere sia qualche ministro, come Mastella, parlamentare di lunghissimo corso che, da tempo ci ha abituato ai suoi "contorsionismi politici", ed anche molti altri parlamentari, incominciando dalla "teodem" Binetti la quale, secondo la stampa, si permette il lusso di dichiarare "Troppa gente ci ha messo la faccia perchè si torni indietro, ma se si mina la famiglia noi non ci stiamo".
Ma quanto è brava la Binetti! Lei crede di avere la verità rivelata e, quindi, di potere imporre ai cittadini italiani la sua "filosofia" di vita, i suoi modelli, ai quali tutti dovrebbero conformarsi. Non ha ancora imparato,insieme a Mastella ed a molti altri parlamentari, che la loro libertà dovrebbe arrestarsi esattamente dove incomincia la libertà degli altri.
Un 'altra cosa dovrebbero comprendere, che non possono comportarsi come se il Parlamento italiano fosse una dependance del Vaticano ed il loro ruolo quello di portavoce della Cei all'interno delle istituzioni repubblicane, nate dalla resistenza dopo la caduta del fascismo col quale il Vaticano non aveva trovato di meglio che firmare il Concordato, quel Concordato che, quotidianamente, le gerarchie cattoliche si mettono sotto i piedi con le loro interferenze negli affari e nelle politiche interne dello Stato italiano, nell'assoluta indifferenza o complicità dei rappresentanti istuituzioli dello stesso.
Alla senatrice Binetti ed a tutti quelli che la pensano come lei, in fatto di diritti civili, voglio dire che il "fascismo" non è una ideologia politica ma un modo di pensare. Pensare di poter impedire a chi non la pensa come loro di essere liberi e trattarli come cittadini di serie B!!!
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